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Tiny Dynamite

SINOSSI

Tiny Dynamite è la storia di Lucien ed Anthony, due bambini legati dallo stesso destino, due amici fraterni, due uomini che amano la stessa donna.

In una giornata di pioggia intensa Anthony, deridendo Lucien per la sua codardia, sfida la sorte e viene colpito da un fulmine. Cade a terra. Ha solo sei anni. Si dice che da allora possegga poteri magici e nei momenti più bui della notte brilli come una lucciola. Diversi anni dopo i due amici si ritrovano su un ponte dove la donna che entrambi amano sta per lanciarsi, Lucien tenta di fermarla, ma nel momento in cui lei gli chiede chi dei due la ama di più, non ha il coraggio di dire la verità, così la donna si lancia nel vuoto e il vuoto si impadronisce di loro segnandoli per sempre.

Reagiscono al dolore della perdita in modo diametralmente opposto, concependo due diverse filosofie di vita: Anthony, “il fulminato”, si lascia andare a una vita borderline vivendo come un barbone, convinto che esistano piccoli eventi miracolosi nella nostra vita che possono cambiarne il destino, mentre Lucien, “il razionale”, si chiude in un mondo fatto di certezze, progresso e responsabilità, convinto che i miracoli non esistono e che tutto abbia una spiegazione, una causa ed un effetto e che noi siamo padroni del nostro destino.

Entrambi si ritrovano tutte le estati per trascorrere le vacanze insieme al lago, dove Lucien consente allo stravagante amico una pausa dalla sua vita fatta di stenti. Proprio in estate incontrano Madeleine, una ragazza che ricorda loro la stessa donna che amavano. Si ricompone, quindi, il triangolo amoroso con le stesse dinamiche e così rivivono le condizioni ed emozioni vissute anni prima, questa volta con esiti diversi.

Lucien rivive il trauma vissuto anni prima e grazie all’amore di Madeleine trova la forza di lasciarsi andare alla vita senza temere le conseguenze, nel bene e nel male. Anthony, terminata quella che forse era la sua missione segreta nei confronti dell’amico Lucien, si lascia andare a un tranquillo e solitario bagno nel lago accompagnato dal bagliore delle lucciole: «Se si indossano stivali di gomma per tutta la vita non sentirai mai il crepitio di energia elettrica nel tuo cuore».

NOTE DI REGIA

«Per vivere bisogna rischiare di morire

e per amare bisogna rischiare di perdere.» 

«Volevo scrivere una storia d’amore. Volevo scrivere un gioco con un senso di movimento in esso. L’idea centrale del gioco è di qualcuno che all’inizio getta un panino dall’Empire State Building, e qualcun’altro che lo recupera alla fine, e in mezzo le scene in cui i personaggi si rovesciano giù, gli uni sugli altri, come un effetto domino».

Un gioco, quello dichiarato da Abi Morgan a commento di «Tiny Dynamite», in cui tre personaggi – Anthony “il fulminato”, Lucien “il timido” e la giovane Madeleine – sono usati come pedine. Tre anime di un triangolo amoroso che si mettono in “gioco” e svelano i propri sentimenti, tormenti, debolezze, rimpianti, dubbi, ma lo fanno con l’entusiasmo di chi percepisce che qualcosa di bello sta per accadere, forse un miracolo. Ma i miracoli esistono? Se lo domandano di continuo i tre protagonisti durante una calda estate trascorsa vicino al lago. Poi, come d’incanto danno un senso alle loro vite e capiscono: «per vivere bisogna rischiare di morire e per amare bisogna rischiare di perdere».

Anthony aveva sei anni quando, per sfidare la sorte, è stato colpito da un fulmine, ed è convinto che se si indossano stivali di gomma per tutta la vita non si avvertirà mai il crepitio di energia elettrica nel cuore. Lucien, invece, è chiuso nel suo mondo e non ha il coraggio di vivere davvero. Quando erano più giovani Anthony e Lucien si sono innamorati della stessa donna che, a distanza di anni, si è lanciata da un ponte proprio davanti ai loro occhi. Questo tragico avvenimento ha segnato l’esistenza di entrambi.

Lucien è convinto che tutto abbia una causa e un effetto, mentre Anthony crede che a volte le cose accadono e basta e che bisogna accettarle. Ma può un fulmine colpire due volte? Evidentemente sì. Infatti Anthony e Lucien incontrano Madeleine e se ne innamorano. Tentano entrambi di conquistarla ma sarà lei a scegliere, e per uno dei due amici nulla sarà più come prima.

La scrittura scarna e mai scontata dell’autrice rende questo “gioco” intrigante riuscendo a creare un limbo di sentimenti, sguardi, silenzi che, sostituendosi alle parole, diventano eclatante specchio della quotidianità. Questo spettacolo parla a chi, per diverse circostanze, ha smesso di credere che la vita possa continuamente sorprendere, emozionare e trasformare piccoli accadimenti in veri miracoli. Per questo mi piace pensare che gli spettatori, dopo aver assistito a questo spettacolo, uscendo dal teatro decidano di alzare le braccia al cielo in attesa di un fulmine che li colpisca al petto e che allevi il dolore che ciascuno porta dentro. 

Autore

Abi Morgan

Regia

Bruno Tramice

Con

Bruno Tramice / Arturo Scognamiglio, Ettore Nigro, Cecilia Lupoli

Scene

Mauro Rea

Costumi

Alessandra Gaudioso

Disegno Luci

Ettore Nigro

Movimenti Coreografici

Fabrizio Varriale

Aiuto Regia

Raffaele Piscitelli