FAT PIG è tra i titoli dell’americano Neil LaBute più rappresentati al mondo, pur se ancora inedito per l’Italia. Il testo, del 2004, è dedicato a David Mamet.
Nella piece, si assiste all’incontro tra Tom e Helen, un giovane impiegato piacente ma comune, e una spumeggiante e generosa bibliotecaria. I due si attraggono immediatamente. Una promettente storia sentimentale è dietro l’angolo, ma … Helen non corrisponde, fisicamente, ai modelli estetici più omologati e imperanti nell’universo sociale e professionale al quale appartiene Tom. Il ragazzo, sentendosi giudicato nelle sue scelte, si troverà di fronte ad un bivio, inevitabile quanto implacabile.
Fat Pig fa parte dei titoli che l’autore di Detroit ha dedicato all’ossessione del mondo contemporaneo per ciò che appare esteticamente gradevole. Gradevole ai più. Dunque, accettabile perché non diverso, perché accomodante, riconoscibile e non pericoloso, non provocatorio, perché in fondo non genera scomode domande. L’incontro con Helen è, per Tom, una occasione per fare i conti con le proprie insicurezze, per stanare la sua identità più latente. E questo avviene proprio all’interno della sfera dei sentimenti, forse l’unica zona franca di socialità rimasta all’individuo contemporaneo. Fat Pig è una apparente commedia sentimentale, dai risvolti imprevedibili. Uno di quei testi, cinici e feroci – come è consuetudine per l’autore americano – capace di generare dubbi e questioni, tanto per i personaggi che per il pubblico. Quanto siamo davvero liberi di scegliere seguendo i nostri gusti e desideri più autentici? Quanto potere ha su di noi il giudizio altrui? Come vincere le proprie terrorizzate fragilità e lottare per ciò che si ama, per quello in cui si crede?
Neil LaBute
Marcello Cotugno, Gianluca Ficca
Daria D’Antonio, Anna Bocchino, Emanuele D’Errico, Dario Rea.
Alfonso Postiglione
Laura Simonet
Paolo Coletta
Giuseppe Avallone
Alessandro Papa
Serena Marziale
Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale